Calcolo della rata del mutuo: come funziona: il calcolo della rata del mutuo varia a seconda si tratti di un mutuo a tasso variabile o di un mutuo a tasso fisso.
Come si calcolano la durata del mutuo e le rate da pagare? Secondo la propria disponibilità economica, ogni persona o famiglia decide di spalmare il mutuo su un certo numero anni.
La durata del mutuo si orienta generalmente da un minimo di 10 anni fino ad un massimo di 40 anni.
Solitamente la durata del prestito è calcolata in base alla capacità che si ha di rimborsare il debito ma anche in base a quanto l’istituto di credito è disposto a concedere.
Considerato che gli interessi sono calcolati annualmente, ne consegue che più lunga è la durata del mutuo e più sono gli interesse da pagare. Diversamente, più breve è la durata e meno interessi si rimborsano.
Questa considerazione deve far i conti con la posizione delle banche: quest’ultime, consce del fatto che chi rimborsa un prestito deve poi avere sufficiente denaro per vivere, non permette che l’importo della rata del finanziamento superi il 30-35% dello stipendio netto (hai letto “Calcolo della rata del mutuo: come funziona?”).
La scelta del tipo di mutuo è molto importante nel momento in cui si cerca di stabilire un piano di rimborso del debito: scegliere un tasso fisso oppure variabile può portare cambiamenti significativi negli anni.
Per questo è indispensabile che la scelta sia supportata dal parere di esperti del settore che sappiano consigliare l’opzione giusta per ogni esigenza e necessità.
Il mutuo a tasso fisso ed il mutuo a tasso variabile presentano una sostanziale differenza rispetto alla rata. Il mutuo a tasso fisso è caratterizzato da una rata che sarà sempre uguale per tutta la durata del finanziamento mentre il mutuo a tasso variabile si distingue in quanto l’importo della rata cambia ogni mese, seguendo l’andamento dell’Euribor.
Per calcolare la rata del mutuo è necessario tenere in considerazione l’importo del capitale erogato, la durata del mutuo e gli interessi da pagare alla banca. Questi ultimi, ovviamente, variano in funzione del tipo di tasso prescelto (fisso o variabile).
Gli interessi da pagare alla banca
Al fine di effettuare un corretto calcolo degli interessi, si devono considerare due elementi: il parametro di riferimento del tasso (Irs o Eurirs per il tasso fisso, Euribor per il variabile) e lo spread. Quindi, per determinare gli interessi di un mutuo a tasso fisso si somma lo spread all’Irs. Attenzione perchè l’Irs applicato varia a seconda della durata del mutuo: esiste, ad esempio, l’Irs a 10 anni, a 15 anni, a 20 anni, a 25 anni, a 30 anni, a 40 anni contestualmente alla durata del finanziamento. Lo spread, invece, varia di banca in banca ed è un parametro altrettanto importante al fine di stabilire gli interessi da pagare.
Diversamente, per il calcolo degli interessi in un mutuo a tasso variabile, allo spread si aggiunge l’Euribor (generalmente le banche prendono come riferimento l’Euribor a 3 mesi).
Il capitale erogato e la durata del mutuo
L’importo del capitale erogato, com’è ovvio che sia, incide sulla rata del mutuo ed è in stretta relazione con la durata del finanziamento. Dal momento che gli interessi da pagare sono calcolati su base annua, più lunga è la durata e più saranno gli anni in cui si pagheranno gli interessi. Vero è, però, che maggiore è la durata del mutuo e inferiore può essere la rata.