Impianto idraulico: come funziona e ogni quanto va rifatto?

idraulico con attrezzi per riparazione e installazione impianto idraulico

L’impianto idraulico è un elemento sostanziale per le abitazioni. Capire come funziona e quali sono i segni di usura, consente di intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Lo facciamo in questa guida approfondendo vari aspetti pratici.

 

L’impianto idraulico riveste un’importanza capitale per qualsiasi immobile destinato all’utilizzo da parte delle persone. Garantisce l’uso dell’acqua sanitaria, interviene anche nella gestione del riscaldamento e del raffrescamento. Tuttavia, va incontro a usura e richiede di tanto in tanto una restaurazione totale. Capiamo meglio.

 

Come funziona e come è fatto l’impianto idraulico?

 

Come noto, l’impianto idraulico raccoglie (dalla rete pubblica) e distribuisce (all’interno dei locali) l’acqua, se possibile potabile, come minimo sanitario. Inoltre, può essere collegato o comunque impattare sugli impianti di riscaldamento. L’impianto idraulico consta di alcune componenti.

 

  • Punto di approvvigionamento: l’acqua arriva all’impianto da una rete idrica pubblica o da un pozzo privato. Il contatore misura il consumo.

 

  • Tubazioni: sono i condotti che trasportano l’acqua. Si distinguono in tubazioni di carico, che portano l’acqua alle utenze, e tubazioni di scarico, che smaltiscono l’acqua usata.

 

  • Valvole: elementi che consentono di controllare il flusso d’acqua. Tra queste, le più comuni sono le valvole di arresto, che permettono di interrompere il flusso in caso di manutenzione.

 

  • Serbatoio: presente soprattutto nelle zone più carenti, è fondamentale per garantire in ogni caso una fornitura continua e senza cali di quantità. Il serbatoio può essere installato in altezza, e in quel caso garantisce la fornitura per mezzo della gravità. In caso contrato, è collegato a una pompa che “manda” letteralmente la pompa all’interno dei tubi.

 

Utenze finali: ovvero rubinetti, docce, elettrodomestici e altri dispositivi che utilizzano l’acqua. Per inciso, a monte delle utenze, è possibile che l’impianto ospiti dei sistemi di trattamento, il cui scopo è migliorare la qualità dell’acqua.

 

Quando va rifatto l’impianto idraulico?

 

Ovviamente, l’impianto idraulico va rifatto quando non funziona più e la riparazione costerebbe di più del rifacimento. Il limite tra necessità di riparazione e necessità di rifacimento può essere labile. Dunque, ecco una panoramica dei segnali che sostengono la seconda ipotesi, ovvero che suggeriscono delle modifiche radicali.

 

  • Gravi perdite: macchie di umidità su pareti, soffitti o pavimenti, accompagnate da deformazioni o muffa, indicano perdite importanti che possono compromettere la struttura dell’edificio.

 

  • Tubi arrugginiti o corrosi visibili: se le tubature a vista mostrano segni evidenti di corrosione o ruggine, è probabile che anche le parti nascoste siano gravemente compromesse.

 

  • Continui guasti e riparazioni inutili: se le riparazioni non risolvono i problemi o si presentano nuovi guasti poco dopo, l’impianto potrebbe essere troppo deteriorato per essere recuperato.

 

  • Acqua contaminata o insalubre: se l’acqua risulta costantemente sporca, torbida o con un sapore metallico, potrebbe esserci una contaminazione grave delle tubature, il che rappresenta un ingente rischio per la salute.

 

  • Ostruzioni frequenti.: quando le ostruzioni sono frequenti allora è possibile che le tubature siano compromesse in modo irreparabile, o comunque difficile da gestire con una mera manutenzione, ancorché straordinaria.

 

  • Cedimento delle tubazioni di scarico: scarichi intasati che non si risolvono neppure con interventi professionali potrebbero indicare il collasso delle tubature di scarico, spesso a causa di vecchiaia o materiali inadatti.

 

Rifacimento dell’impianto idraulico: dopo quanto tempo?

 

Rispondere a questa domanda significa in realtà affrontare due quesiti: dopo quanto tempo l’impianto inizia a dare segni di grave malfunzionamento? Dopo quanto tempo, a prescindere dal grado di funzionamento, l’usura suggerisce la necessità di rifacimento?

 

Premesso che ogni caso va analizzato distintamente, possiamo affermare che l’impianto idraulico andrebbe rifatto ogni 20-30 anni. D’altronde gli standard normativi e tecnologici evolvono, rendendo obsoleti i vecchi impianti, che potrebbero non essere più sicuri o efficienti. Rifare l’impianto, dal canto suo, garantisce una migliore qualità dell’acqua, maggiore sicurezza e un’efficienza energetica superiore, riducendo i consumi e i costi a lungo termine.

 

Chiaramente, il tempo dipende da alcuni fattori, tra cui i materiali utilizzati: per esempio tubature in acciaio zincato o piombo, comuni in impianti più datati, sono soggette a corrosione e rilascio di sostanze nocive.

 

A chi affidarsi e come risparmiare?

 

Il rifacimento dell’impianto idraulico, ovviamente, non è appannaggio della persona comune. In realtà, non è appannaggio nemmeno del singolo professionista. Questi, per quanto bravo, non possiede le competenze e la strumentazione adeguata a un intervento così radicale. Dunque, è necessario affidarsi alle ditte di impiantistica termoidraulica.

 

Come individuare le migliori e convenienti? Il trucco sta nell’ottenimento di preventivi di qualità, dettagliati e omogenei, i quali vanno poi confrontati. Questo consente di farsi un’idea dei prezzi, imparare a distinguere le buone offerte dalle cattive, individuare una soluzione con il miglior rapporto qualità – prezzo di altre.

 

Cercare “a mano”, chiedendo a una ditta dopo l’altra, non è una buona idea: è faticoso, fa perdere tempo, non assicura sulla qualità delle offerte. Meglio chiedere dunque ai portali di richiesta preventivi, che sono specializzati proprio nella raccolta e nella trasmissione di questi importanti preventivi.

 

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