Isolare termicamente la casa con l’intervento di insufflaggio

Come fare per isolare termicamente la casa ?

Isolare termicamente la propria casa è una scelta che permette di ridurre notevolmente i costi di riscaldamento. L’isolamento termico permette di ridurre anche i costi di raffrescamento estivo.

Quali sono gli interventi possibili ?

Per isolare la casa si può intervenire con la posa del cosiddetto “cappotto termico” che prevede l’isolamento (di solito dall’esterno) delle pareti attraverso la posa di pannelli isolanti sulla facciata.

Un altro metodo per isolare termicamente la casa è quello dell’insufflaggio.

 

Questo metodo di isolamento prevede l’inserimento del materiale isolante (quasi sempre sfuso) nell’intercapedine della parete, vale a dire in quello spazio vuoto che è compreso fra la parete esterna e la parete interna della casa.

Rispetto al cappotto termico l’insufflaggio è un intervento che ha costi decisamente ridotti e tempi di realizzazione molto più brevi: per isolare un appartamento occorre una giornata di lavoro.

L’insufflaggio spesso è l’unico intervento possibile anche tecnicamente in quanto il cappotto non si può applicare: pensiamo ad esempio all’isolamento di un alloggio in un condominio dove solo un singolo proprietario vuole isolare l’alloggio.

In questo caso il cappotto esterno non è ovviamente praticabile. Per quel che riguarda il cappotto interno vi sono varie problematiche dovute alla riduzione dello spazio interno (in quanto il pannello isolante viene posato sulla parete interna) e al rischio di condense “interstiziali” vale a dire fra il pannello isolante e la parete che rimane comunque fredda.

Il costo dell’insufflaggio delle pareti di un alloggio varia a seconda del materiale utilizzato e dello spessore dell’intercapedine.

Possiamo dire che il costo indicativo per un alloggio di medie dimensione dove occorre isolare 2 pareti esterne può aggirarsi intorno ai 1.000 €.

Tale costi può essere detratto al 65% (previa pratica redatta da un tecnico e da presentare all’ENEA) o al 50% (senza intervento di un tecnico ma solo previa comunicazione all’ENEA).

I materiali utilizzati per l’insufflaggio sono vari, fra i più utilizzati vi sono: la fibra di cellulosa e la lana di vetro.

Un elemento critico dell’insufflaggio e che quindi va verificato in maniera importante prima dell’esecuzione dei lavori è quello dei “ponti termici”. Il ponte termico è quella zona della parete dove, per la presenza di colonne o altro, il materiale isolante non può essere posato.

Quella zona non sarà isolata termicamente e quindi rimarrà più fredda rispetto al resto della parete. Ciò farà in modo che in quella zona la dispersione del calore rimarrà superiore e si potrebbero creare le situazioni per la presenza di consense e quindi muffe.

Per ovviare a questo problema, oltre all’isolamento termico, occorre prevedere una corretta aerazione della casa attraverso sistemi ad-hoc come quello della ventilazione meccanica controllata che permette un ricambio continuo dell’aria umida interna che viene portata fuori e sostituita da aria più asciutta presa dall’esterno. Le macchine (VMC) provvedono al recupero di calore e alla purificazione dell’aria prima della sua immissione all’interno dell’abitazione.

Anche questo intervento beneficia delle detrazioni fiscali (se effettuato da solo del 50%, se effettuato in combinazione ad interventi di isolamento termico può essere anch’esso detratto al 65%).

L’insufflaggio è quindi un intervento molto utile che ha un rapporto costi/benefici molto interessante. Va comunque valutato con attenzione per essere certi di identificare tutte le eventuali criticità e, per queste, trovare le soluzioni complementari.

Alla fine dell’intervento di insufflaggio, una verifica della corretta posa può essere effettuata tramite una termocamera che permette di “vedere” all’interno della parete la disposizione del materiale isolante che è stato posato.

L’insufflaggio può essere realizzato anche per isolare il sottotetto. In questo caso il materiale isolante viene posato sulla soletta (di solito con uno spessore di 20 cm) e, se necessario, coperto da camminamenti in OSB per rendere possibile la calpestabilità (anche solo parziale) senza deteriorare il materiale isolante.

Oltre alle pareti perimetrali e il sottotetto, un altro intervento importante da considerare è l’isolamento dei cassonetti delle tapparelle. Sono disponibili materiali isolanti predisposti per la posa nel cassonetto e permettono di ridurre notevolmente la dispersione di calore in questa zona della casa.

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